Curiosità e Consigli

Avvicinarsi allo Yoga – Come, Dove e Perché: Intervista

Grazie a LivingSenigallia.it abbiamo avuto la possibilità di fare questa interessante “intervista” sullo Yoga. Un ottimo articolo per scoprirne di più su questa fantastica disciplina, su di noi… e sull’Associazione Il Mio Yoga ॐ 🙂 

La Pratica delle Asana

Hatha Yoga – partire dal corpo.

Ma qual è il motivo per cui l’Hatha Yoga inizia la formazione dell’uomo dal suo corpo?

A questa domanda possiamo rispondere tramite lo studioso francese C. Kerneiz, profondo conoscitore di questa disciplina il quale così si è espresso:

“Lo scopo immediato della prima parte di allenamento all’Hatha Yoga si presenta sotto un aspetto nettamente materialistico, che è la conservazione e la salute, il prolungamento della giovinezza, lo sviluppo del potere e dell’efficacia della volontà. L’Hatha Yoga si basa, infatti, sul principio che, salvo rare eccezioni come nei casi dei santi il dolore, il decadimento fisico, le preoccupazioni della miseria, le sofferenze morali, ecc., rappresentano impedimenti quasi insormontabili all’evoluzione spirituale. Quindi, prima di inoltrarci sulla via che porta verso Dio, sembra cosa giusta liberarla dagli ostacoli che la ostruiscono…”.

A noi, ora, il compito di andare avanti, tenendo in mano questo prezioso filo di Arianna, che ci farà muovere con agio nell’apparentemente intricato labirinto dello Yoga, che, in realtà, è una meraviglia di ordine rigoroso e di semplicità. Inoltre la pratica dell’ Hatha Yoga porta a vantaggi straordinariamente tangibili applicabili alla vita quotidiana di tutti i giorni.

Questo lo avevano capito molti secoli fa gli asiatici; e fu così che accanto a pochi grandi mistici e filosofi si radunò una moltitudine di seguaci, aspiranti unicamente ai benefici materiali che potevano derivare dai loro insegnamenti: salute, longevità, padronanza di sé, ecc., pratiche che vennero a formare una specie di Yoga popolare, incorporato, nell’Hatha Yoga quale primo e fondamentale gradino.

Un notevole contributo alla elaborazione di questo metodo fu portato, poi, dagli Yogi stessi, che, per giovarsene personalmente, osservarono con minuziosità e a lungo le abitudini degli animali, soprattutto le loro istintive “tecniche di vita”: il riposo, il sonno, l’alimentazione, il respiro. Le posizioni in cui si rilassa la tigre, dorme il serpente o si muove l’orso dell’Himalaya, ecc., furono così imitate, riprodotte e sperimentate in seguito su corpi umani morti e viventi, registrandone accuratamente le reazioni e gli effetti.

E questa ricerca, sorprendentemente scientifica e moderna benché si svolgesse circa seimila anni orsono, condotta con pazienza e perseveranza per anni e secoli, fu ampiamente compensata, quando gli Yogi poterono utilizzarla, con straordinaria dovizia e precisione di dettagli: era concentrata in essa la più efficiente tecnica che il mondo conosca, un metodo che permette di rag- giungere una vita sana, piena, felice e, soprattutto, cosciente di sé.

Non si può far altro a questo punto che attribuire il merito di ciò alla saggezza degli Yogi, che, coscienti delle cause che sottraggono all’uomo moderno la vita, hanno stabilito determinate premesse e salutari precetti per ovviare a questa rovina. Uno di questi principi è la legge della reversibilità, che lega i fenomeni fisici a quelli morali e che trova riscontro nel vecchio proverbio latino “mens sana in corpore sano“; di conseguenza la parola Yoga deve soggiogare non solo il corpo ma anche la mente.

Si spiega cosi che lo Yoga e’ un metodo di cultura fisica e psichica, nello stesso tempo, grazie al quale l’allievo puo’ trovare, attraverso il corposa sua autocoscienza psichica e integrale e potenziare la sua personalità’, consapevole del fatto che la conoscenza di se stesso risvegli poteri e facoltà’ magnetiche, base di ogni successo materiale.

Naturalmente, in base al principio gia’ enunciato, questo studio di se stessi giova moltissimo al fisico, al corso del sangue, alla respirazione, ai muscoli, alla vita umana e cosi via.

E al benessere del corpo e a quello della mente tendono, pertanto, tutti gli allenamenti e le posizioni dello Yoga, che nel loro insieme costituiscono una ginnastica statica, i cui riflessi, proprio perche’ si propagano oltre la materia, portano a notevoli vantaggi psichici; infatti, essi possono essere di immenso aiuto nei casi in cui si debba sradicare o moderare certe abitudini dannose alla salute, quali i vizi del fumo e dell’alcool.

Inoltre, seguendo alcuni Yogi si può’ prolungare notevolmente la vita umana. L’unica difficolta’, che si frappone a tale realizzazione, consiste nel fatto che i sistemi Yoga presuppongono la conoscenza già acquisita della tecnica, mediante la quale si controllano gli organi interni, normalmente non soggetti alla volontà’.

Riferendosi a tale “dominio” degli organi, tutti gli autori interessati all’argomento menzionano l’esistenza di tecniche segrete, tenute da Yogi di alto sviluppo spirituale i quali sono capaci di applicare a se stessi le forze ricostruttive insite nell’organismo. Per esempio: se un organo si presenta indebolito, gli Yogi si concentrano per un dato periodo di tempo unicamente su di esso, finché il processo di invecchiamento e di malattia non venga arrestato e i tessuti rigenerati. Alcuni, poi, applicano, a questo fine, il metodo del sonno letargico volontario, durante il quale si compie nelle profondità dell’organismo uno stupefacente lavorio di completo restauro integrale. Tutte queste tecniche permangono, però, gelosamente segrete e vengono tramandate da maestro a discepolo, con il compito di trasmetterle più tardi a un altro iniziato, in modo che la misteriosa catena non si spezzi, né la millenaria sapienza vada perduta.

Ciò che abbiamo detto sinora non è altro che l’evoluzione storicamente accertata del metodo Yoga; tuttavia la sua nascita è spiegata in India, in modo più poetico, anche da una graziosa leggenda del Dio Shiva e Matsyendra.

La Pratica delle Asana

YOGA & SALUTE

L’ Hatha-Yoga è un insieme complesso di posture fisiche e respiratorie che hanno subito un millenario perfezionamento. Inoltre conferisce salute, snellezza di membra, forza e longevità, apporta anche benefici psichici per la correlazione corpo-mente.

Molto curata è la respirazione perché esercita una forte azione sul sistema nervoso, sul cuore e sull’efficienza generale.

Cosa significa Hatha? Significa, “forza”, “ostinazione”, “pertinacia”. Nell’ Hatha Yoga, è richiesto infatti un certo sforzo, sia pure controllato, grande ostinazione, fermezza e costanza nella pratica.

Nell’uomo il positivo (ha o pingalá) vibra nella parte destra del corpo, e il negativo (tha o ida) nella sinistra, e hanno relazione e simbolizzazione astronomica rispettivamente col Sole (+) e con la Luna (-). Dalla buona vibrazione di queste due correnti dipendono la salute e il buon andamento del complesso meccanismo che è l’essere umano.

Lo scopo, quindi, dell’Hatha Yoga è quello di unire in armonia questi due poli e ciò significa: salute per chi mira solo alla propria efficienza, oppure, in un senso più profondo “autorealizzazione” per chi aspira a fini superiori.

Difficilmente si può trovare un esercizio migliore e più completo di quello dello Yoga.

Molte persone, soprattutto occidentali, hanno un imperfetto senso di equilibrio e sono costantemente in stato di tensione per riequilibrare il fisico. Le cause principali di questo stato sono le abitudini e le esigenze innaturali che determinano un perenne equilibrio instabile, che, a lungo andare, produce stanchezza fisica e psichica.

Lo Yoga insegna appunto ad evitare tale inutile dispendio di energie ricorrendo alla rieducazione del nostro senso di equilibrio datoci in tempi remotissimi dalla natura.

Conosciamo dalla medicina che le cause e le manifestazioni principali della vecchiaia sono l’incurvamento e la deformazione della spina dorsale, il logoramento del cuore e della circolazione, l’atrofia delle varie ghiandole endocrine con diminuzione degli inerenti poteri di prevenzione e di resistenza alle malattie, infine la degenerazione delle cellule polmonari con conseguente scarsità e deficienza del fenomeno di ossidazione.

Le tecniche scientifiche Yoga tendono al rinvigorimento e alla elasticità della colonna vertebrale mediante speciali esercizi.

I polmoni, il cuore e la circolazione risultano poi stimolati e mantenuti nelle migliori condizioni fisiologiche da accurate e regolari respirazioni, le quali purificano il complesso biofisico liberandolo sistematicamente dai gas tossici che si formano nell’organismo.

Si ha così un vero e proprio ringiovanimento del corpo specialmente con il prânâyâma o respirazione scientifica. La respirazione yoga ritmica, profonda e armoniosa, è uno dei più importanti segreti per ottenere, non diremo l’eterna giovinezza, ma un considerevole prolungamento della vita, in salute.

 

La Pratica delle Asana

VYAYAMA: Guadagnare energia

 

La conoscenza Ayurvedica (Vihara) per un sano stile di vita prescrive due tipi fondamentali di esercizi.

Il primo e’ cardio o aerobico il quale stimola il metabolismo muscolare e incrementa l’ossigenazione, i muscoli le performance del cuore e il sistema circolatorio.

Va tenuto conto lo sbilanciamento dei Dosha e l’ideale bilanciamento costitutivo. Ad esempio Kapha Vikruti generalmente necessita di un intensa quantita’ di esercizio fisico, Pitta Vikruti puo’ tollerarlo moderatamente e Vata Vikruti dovrebbe esercitarsi meno.

Vyayama, che significa guadagnare energia esercitandosi, è la seconda forma di esercizio raccomandata da Vihara.
Questa definizione
implica che esiste una categoria di esercizi che danno energia al
corpo piuttosto che indurlo a consumare energia.
Le tre specifiche forme di Vyayama sono chiamate Surya Namaskar (saluto al sole), Yoga
Asana e Pranayama.
A differenza dell’esercizio aerobico, questi allungamenti
ed esercizi di respirazione vengono eseguiti in modo molto lento e gentile,
e servono per ridurre l’attività cardiovascolare piuttosto che per accelerarla.
Dopo la loro esecuzione, in realtà ci sentiamo più leggeri, rinvigoriti
e più “chiari” di prima.

Perché uno si sente più leggero e rinvigorito dallo Yogasana
e Pranayama rispetto agli esercizi aerobici?
Per spiegare questo, lascia che
ti faccia un semplice esempio. Se ci feriamo ad un braccio o ad una gamba,
potremmo non essere in cosi grave rischio di morte. Si possono guarire quelle ferite senza necessariamente
influenzare pericolosamente il resto del corpo. Tuttavia, se si riceve un
lesione alla zona addominale, ci si può ammalare gravemente, causando
gravi problemi in tutto il resto del corpo.
Questo dimostra che è necessario prestare “maggiore attenzione” all’addome
piuttosto che alle estremità.
Ecco perché l’Ayurveda suggerisce
Yogasanas e Pranayama.
Se si osserva attentamente nel tempo cosa le Asana e/o il Pranayama fanno ce ne possiamo rendere conto da soli.
Queste tecniche esercitano gli organi interni del torace e della cavità addominale.
Creando pressione su questi particolari organi aiutamo a rimuovere le tossine,
spostandole sul tratto gastro intestinale da cui possono essere eliminate.
L’espansione di questi organi aiuta a sostenere il movimento di nutrienti e assicura il loro corretto funzionamento.
Inoltre, l’eseguire esercizi di respirazione a narici alternate aiuta a
espandere e restringere il torace, il diaframma e gli emisferi del
cervello. Questo è un esercizio di massaggio che supporta il rilascio di
tossine e migliora il loro funzionamento. Questo Pranayama (Nadi Shodhana) aumenta
la fornitura di nutrimento a tutti i tessuti e aiuta ad espellere i rifiuti
dal corpo.

https://michelemorbidelli.ilmioyoga.it/?s=Nadi+shodhana

Queste importanti funzioni eseguite dal corpo sono fortemente supportate dal lavoro che apporta lo Yogasana e il Pranayama.

Charaka Samhita (antico libro importante ayurvedico) ha menzionato di utilizzare tecniche di Yogasana e Pranayama insieme alle terapie di Panchakarma per eliminare le malattie.
Nel praticare questo aspetto dell’Ayurveda (Panchakarma), si suggerisce di praticare le specifiche Asana di mantenimento (con la supervisione dell’insegnante) da eseguire quotidianamente per ricevere
il completo vantaggio di questo programma di pulizia e ringiovanimento.
https://michelemorbidelli.ilmioyoga.it/pratica-di-mantenimento-con-asana-primarie/

Si puo’ osservare che queste pratiche aiutano a rilasciare tossine dal
addome e aumentare la capacità di controllare la digestione e
metabolismo, migliorando al contempo le varie funzione corporee. Quindi, l’Ayurveda e lo Yoga danno più importanza a Vyayama, piuttosto che alla costruzione
dei soli muscoli.
Nel loro insieme, questi tre aspetti di Vyayama forniscono un gran numero di benefici significativi per il corpo e la mente.
Accelerano e migliorano la funzione del fuoco, che
aiuta a mantenere un appetito e una digestione forte e sana.
Aiutano a mantenere l’equilibrio del sistema endocrino.
Migliorano e perfezionano il funzionamento sensoriale.
Rilasciano lo stress, calmano la mente e la elevano.
Migliorano il metabolismo e migliorano
la circolazione di linfa e sangue.

Eventi

CORPO – MENTE – SPIRITO in Ayurveda

CORPO MENTE E SPIRITO IN AYURVEDA

Chi siamo in realtà? Siamo il corpo, la mente o lo spirito? Approfondiremo come il rapporto che abbiamo con essi incide sulla nostra salute fisica e psichica. Il Corpo, la Mente e lo Spirito secondo l’Ayurveda, la Scienza della Vita, questa conoscenza è di primaria importanza per vivere una vita sana e longeva.

Il 17 OTTOBRE il Dr. Vitory parlerà del tema “Corpo”, il 7 NOVEMBRE della “Mente” mentre il 12 DICEMBRE dello “Spirito”.

Victory Ayurveda
Nato e vissuto in India fino al 2011, si è laureato in Medicina Ayurvedica e Chirurgia (BAMS-Bachelor in Ayurvedic Medicine and Surgery) presso la Gujarat Ayurved University di Jamnagar, ha diversi anni di esperienza nelle tecniche del Panchakarma. E’ esperto in lingua sanscrita (Sri Sathya Sai higher secondary school in Puttaparthi, A.P. India). Ha lavorato presso diversi ospedali ayurvedici Indiani. E’ stato membro del Corpo Docente della Scuola di Medicina Ayurvedica “Ayurvedic Point” di Milano. Fa consulenze individuali ed è docente della formazione insegnanti Sathya Yoga Teacher Training in Filosofia, Ayurveda, Anatomia e Sanscrito.

PRESSO il centro dell’Associazione Il Mio Yoga – Senigallia (zona Il Maestrale) – dalle 20:00 alle 22:00.

Per maggiori info riguardo all’evento CONTATTARE direttamente Melissa Pucci, via fb o email:
associazioneilmioyoga@gmail.com

IMPORTANTE comunicare e confermare la propria presenza all’evento, via email o WhatsApp al 339-6890 712. Grazie.

POSTI LIMITATI!!

#IlMioYoga

La Pratica delle Asana

HATHA YOGA TRADIZIONALE e GLI 8 PRINCIPI

L’arte scientifica di dominare il corpo fisico attraverso Asana, Bandha e Mudra è il punto di partenza per lo studente di Hatha Yoga.

Un Asana è una postura fisica che produce rilassamento. Un Mudra è un gesto, un movimento o una combinazione di Asana, Bandha e Pranayama che influisce sul flusso della forza vitale, noto come Prana.
Un Bandha è un blocco di energia psico-muscolare che dirige il flusso di energia pranica. Furono praticati dai Siddha, gli antichi maestri dello Yoga per purificare i Nadis (i canali energetici), per eliminare i blocchi energetici, per svegliare e rafforzare i Chakra (centri psico-energetici).

Questo Hatha Yoga è stato sviluppato anche per aumentare gradualmente la trasmissione di energia pranica, nonché per rafforzare il sistema immunitario e mantenere il corpo libero da disturbi funzionali.

L’Hatha Yoga oggi è principalmente associato alla postura fisica. Negli insegnamenti tradizionali dei Siddha, veniva insegnato in aggiunta agli esercizi di respirazione. Le posture aiutano anche a garantire la concentrazione mentale e ad integrare i due principali aspetti della nostra personalità, l’assertivo razionale maschile e il ricettivo intuitivo femminile.

Una mancanza di flessibilità, su un lato del corpo è spesso notata dallo studente iniziale di Yoga. Praticando, questo squilibrio si può eliminare.

La mancanza di flessibilità è associata a blocchi energetici dei Nadi.

È relativamente facile controllare il corpo fisico rispetto al corpo mentale o vitale, poiché questi sono più sottili e meno soggetti all’esercizio della volontà umana. Le posture, Bandhas e Mudras determinano uno stato di rilassamento su tutti e cinque i piani. Massaggiano gli organi interni e le ghiandole e stabilizzando il corpo. Sono efficaci nella prevenzione e nella cura di molte malattie e disturbi funzionali come diabete, condizioni respiratorie e ipertensione, nonché instabilità emotiva. Possono così eliminare una delle fonti più comuni di miseria e cattiva salute dell’umanità. Aiutano anche il corpo fisico a rimanere stabile e confortevole durante la meditazione. Le posture consentono di regolare gli effetti debilitanti dello stress e mantenere l’equilibrio in ogni situazione.
La loro pratica con consapevolezza continua, introduce lo studente alla meditazione.

Tra le migliaia di posture esistenti nell’Hatha Yoga classico circa 18 coprono tutte le parti del corpo in modo efficace ed efficiente e sono complementari agli obiettivi delle altre fasi dello Yoga.
Idealmente dovrebbero essere apprese e praticate prima di apprendere e iniziare con il Pranayama e la Meditazione. Le Asana rimangono una parte importante della pratica per tutta la vita, anche durante le fasi finali dello sviluppo e della trasformazione spirituale.

NELLA PRATICA DELLE POSTURE SI DOVREBBE TENERE SEMPRE CONTO DEI PRINCIPI SEGUENTI:

• 1 • Praticate le posture per grado, evitate di stirare i muscoli andando troppo velocemente verso il vostro limite massimo attuale.
Se raggiungete un punto troppo difficile tornate indietro al limite precedente.
L’abilita’ di raggiungere gradi piu’ difficili si sviluppa gradualmente.
Non c’e’ NULLA DI COMPETITIVO nel fare le Asana.
Non importa affatto il grado di flessibilita’ di un praticante paragonato all’altro, ognuno beneficera’ tanto quanto l’altra persona, cio’ che piu’ conta e’ la pratica regolare e lavorare al meglio secondo le proprie abilita’.

• 2 • Fate le posizioni sempre pari. Ogni posizione ha una controposizione, nella quale i muscoli che erano tesi nella precedente si rilassano nella successiva. Molti dei benefici della prima posa vengono assimilati nella pausa di riposo senza movimento e poi durante la controposa.

• 3 • Mantenete l’attenzione sul respiro. Muovete il respiro durante la posizione, non trattenetelo mai. Usate gli espiri per dirigere il Prana nelle zone del corpo irrigidite e con tensioni. La qualita’ del vostro modo di respirare e movimenti riflettera’ cosa succede nel corpo e nella mente. Il respiro dovrebbe rimanere di pari durata tra in&out, calmo,rilassato e senza suono. Se il respiro dovesse farsi troppo affannoso tornate un poco indietro o addirittura uscite dalla posizione.

• 4 • E’ fondamentale rilassarsi dopo ogni singola postura, in posizione di riposo, senza movimenti, per almeno 30 secondi. Oppure a lungo tanto quanto la durata dell’Asana precedentemente svolta. Il rilassamento è il primo scopo nel fare le posture. L’Asana è un diagramma del corpo- mente che dirige la circolazione del sangue, della linfa e del Prana e muove le tossine verso gli organi di eliminazione. Le Asana seguita dal rilassamento possono offrire notevoli effetti curativi.

• 5 • La maggior parte delle posture ha una fase statica e una fase, nota come “Kriya”, che comporta movimenti lenti, attenti e seguiti attimo per attimo con la mente. Iniziamo con tempi minimi “standard” e una sola ripetizione. Dipende dalla frequenza con cui si pratica. In poche settimane, con lo stesso tempo “standard” possiamo aumentare le ripetizioni fino anche a una dozzina ma sempre intervallate dal riposo. Quando si inizia a migliorare, le ripetizioni diminuiscono ma aumenta il tempo di esecuzione. I movimenti massaggiano gli organi interni e aumentano la circolazione, aiutano l’organismo ad aprirsi lentamente e ad accedere e gestire la continua crescente energia. (Prana).
Piccoli passi progressivi ci consentono di andare lentamente più in profondità verso delle “direzioni” e possono aumentare notevolmente la nostra flessibilità.

• 6 • Concentrati sul corpo fisico, sulle sensazione e tensioni. Rilassa i muscoli non necessari per mantenere la postura in posizione. Fate le posture lentamente e deliberatamente, come “spettatori”. Resta continuamente consapevole del tuo corpo e delle sue reazioni fisiche, mentali ed emotive. Non permettere alla mente di vagare verso un altro oggetto.

• 7 • Ogni giorno praticate almeno due giri di saluto al sole e le Asana assegnate dall’insegnante o almeno alcune. Il mattino e/o la sera prima di aver mangiato e prima di esercizi di Pranayama e Meditazione.

• 8 • Studi clinici hanno dimostrato che le ASANA possono curare il corpo da vari disfunzioni e disordini quando vengono svolte lentamente, gentilmente e con i dovuti intervalli di relax e riposo. Mantenere ogni Asana il tempo “standard” iniziale fino ad aumentare ma senza sforzare eccessivamente. Si può’ anche rimanere nelle posture per lungo tempo per trattare delle condizioni particolari o per rilasciare profonde tensioni. Se il corpo inizia a tremare allentate leggermente. Il goal e’ nel tempo di mantenere la posizione con facilita’.

•Potete riuscire un po’ alla volta a restare fermi durante i riposi. Osservate cosa fate nelle Asana = azione. Poi osservate cosa fate nel riposo = immobilita’. Movimento & Non Movimento. Fermate completamente ogni movimento volontario. La mente, se sotto controllo, puo’ mantenere facilmente il corpo immobile…nulla si muove neanche un singolo muscolo. Cosi si puo’ osservare sempre con maggiore attenzione i piu’ piccoli movimenti volontari a livello fisico e i pensieri a livello mentale e rallentarli. Cosi anche la mente si calma e si affina. Si usa questa tecnica sia con le Asana difficili che con quelle semplici. Allora noterete che non c’e’ differenza nel compiere un Asana difficile o facile..ne tra l’azione e la non azione….. C’e’ solo la presenza.