Lo Yoga emerge come un metodo attraverso il quale si puo’ stimolare e regolare l’intero processo del corpo senza il bisogno di medicine e altri agenti esterni.
Questo conferisce allo Yogi un grande senso di indipendenza, autonomia e confidenza personale.
Avanzando piu’ profondamente nella pratica dello yoga, possiamo iniziare a sentire quale sia la piu’ necessaria per noi in determinate e specifiche situazioni.
E’ importante ricordare che praticando esercizi sportivi otteniamo comunque dei benefici fisici ma non come se praticassimo lo Yoga, questo perche’ le Asana agiscono per migliorare sia le prestazioni a livello fisico sia per indurre il rilassamento andando a stimolare ad armonizzare in profondita’ tutti i sistemi del corpo.
Agiscono anche sul metabolismo, sul sistema nervoso e sulle ghiandole endocrine
E’ stato dimostrato che dopo aver svolto esercizi sportivi, avviene un aumento dell’acido lattico nel sangue e il corpo richiede almeno 10 minuti di tempo, dal termine dell’esercizio per farlo diminuire.
Con la pratica delle Asana si crea molto meno acido lattico nel corpo. Dopo sei mesi di pratica regolare, si e’ riscontrato che in coloro che praticavano esercizi sportivi, il livello rimanente di acido lattico restava comunque alto, mentre in coloro che praticavano Asana e Meditazione era decisamente piu’ basso. E’ stato anche notato un aumento delle onde beta e alpha nelle persone che praticavano Asana e Meditazione, ma questo non fu’ riscontrato in coloro che praticavano i normali esercizi.
Questo indica che la pratica dello Yoga puo’ influenzarci ad un livello che gli esercizi sportivi non possono fare. Lo scopo delle tecniche di respiro attraverso il Pranayama sono il rilassamento, il bilanciamento e l’energizzazione del sistema nervoso centrale, la purificazione della mente da tensioni subconscie e soppresse.
Questo ha effetti sul corpo e sulla mente e allo stesso tempo i polmoni vengono rafforzati. Senza dubbio, uno dei maggiori scopi della pratica del Pranayama e’ eventualmente l’aumentare dell’anidride carbonica nel corpo, non l’ossigeno.
L’anidride carbonica e’ uno dei piu’ potenti stimolanti del controllo respiratorio centrale del cervello e l’inspirazione e l’espirazione sono continuamente aggiustate per mantenere il bilanciamento chimico nel corpo. Anche un piccolo aumento di anidride carbonica nel corpo stimolera’ il cervello ad aumentare la respirazione per facilitarne a sua volta l’eliminazione.
Lo scopo di queste tecniche di Pranayama, del Kumbaka (ritenzione del respiro) e Meditazioni servono gradualmente a rallentare la respirazione ed aumentare la capacita’ di resistere e sopportare la ritenzione dell’anidride carbonica. Se riusciamo a farlo, si rafforzano le capacita’ di controllare altri lati del cervello e della mente e anche a mantenere la stabilita’ del sistema nervoso e l’intera vigilanza durante gli stati elevati di meditazione.
Studi sull’autoregolazione
Schuelze e Abhyankar sostengono che il respiro Yogico produce un graduale accumulo di anidride carbonica la quale stimola la circolazione celebrale e genera la tranquillita’ mentale e la riduzione dell’attivita’ del sistema simpatico nel sistema nervoso autonomo.
Ci sono studi sul sistema respiratorio che indicano che queste tecniche, Asana, Pranayama e Meditazione, ci conferiscono il controllo sul midollo allungato e sul ponte di varoli, nel tronco encefalico e in punti ancora piu’ in alto come nell’ipotalamo tramite i centri corticali.
Controllando il respiro possiamo controllare la nostra reazione all’emozione e all’ansia fino al punto di padroneggiare la mente attraverso la meditazione, fino a quando lo stress e le tensioni della vita non ci possono piu’ influenzare negativamente.
Il Pranayama agisce attraverso il nervo vago, il centro pneumotaxic, noto anche come il gruppo respiratorio pontino (PRG), (pontive apneustic) nel cervello. Questo in qualche modo altera il sistema di attivazione reticolare ascendente per sopprimere l’input sensoriale alla corteccia e cio’ porta alla calma della mente. Conduce quindi all’autoregolazione e al controllo del sistema endocrino, nervoso, immunitario, e metabolismo del corpo.
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