Ma qual è il motivo per cui l’Hatha Yoga inizia la formazione dell’uomo dal suo corpo?
A questa domanda possiamo rispondere tramite lo studioso francese C. Kerneiz, profondo conoscitore di questa disciplina il quale così si è espresso:
“Lo scopo immediato della prima parte di allenamento all’Hatha Yoga si presenta sotto un aspetto nettamente materialistico, che è la conservazione e la salute, il prolungamento della giovinezza, lo sviluppo del potere e dell’efficacia della volontà. L’Hatha Yoga si basa, infatti, sul principio che, salvo rare eccezioni come nei casi dei santi il dolore, il decadimento fisico, le preoccupazioni della miseria, le sofferenze morali, ecc., rappresentano impedimenti quasi insormontabili all’evoluzione spirituale. Quindi, prima di inoltrarci sulla via che porta verso Dio, sembra cosa giusta liberarla dagli ostacoli che la ostruiscono…”.
A noi, ora, il compito di andare avanti, tenendo in mano questo prezioso filo di Arianna, che ci farà muovere con agio nell’apparentemente intricato labirinto dello Yoga, che, in realtà, è una meraviglia di ordine rigoroso e di semplicità. Inoltre la pratica dell’ Hatha Yoga porta a vantaggi straordinariamente tangibili applicabili alla vita quotidiana di tutti i giorni.
Questo lo avevano capito molti secoli fa gli asiatici; e fu così che accanto a pochi grandi mistici e filosofi si radunò una moltitudine di seguaci, aspiranti unicamente ai benefici materiali che potevano derivare dai loro insegnamenti: salute, longevità, padronanza di sé, ecc., pratiche che vennero a formare una specie di Yoga popolare, incorporato, nell’Hatha Yoga quale primo e fondamentale gradino.
Un notevole contributo alla elaborazione di questo metodo fu portato, poi, dagli Yogi stessi, che, per giovarsene personalmente, osservarono con minuziosità e a lungo le abitudini degli animali, soprattutto le loro istintive “tecniche di vita”: il riposo, il sonno, l’alimentazione, il respiro. Le posizioni in cui si rilassa la tigre, dorme il serpente o si muove l’orso dell’Himalaya, ecc., furono così imitate, riprodotte e sperimentate in seguito su corpi umani morti e viventi, registrandone accuratamente le reazioni e gli effetti.
E questa ricerca, sorprendentemente scientifica e moderna benché si svolgesse circa seimila anni orsono, condotta con pazienza e perseveranza per anni e secoli, fu ampiamente compensata, quando gli Yogi poterono utilizzarla, con straordinaria dovizia e precisione di dettagli: era concentrata in essa la più efficiente tecnica che il mondo conosca, un metodo che permette di rag- giungere una vita sana, piena, felice e, soprattutto, cosciente di sé.
Non si può far altro a questo punto che attribuire il merito di ciò alla saggezza degli Yogi, che, coscienti delle cause che sottraggono all’uomo moderno la vita, hanno stabilito determinate premesse e salutari precetti per ovviare a questa rovina. Uno di questi principi è la legge della reversibilità, che lega i fenomeni fisici a quelli morali e che trova riscontro nel vecchio proverbio latino “mens sana in corpore sano“; di conseguenza la parola Yoga deve soggiogare non solo il corpo ma anche la mente.
Si spiega cosi che lo Yoga e’ un metodo di cultura fisica e psichica, nello stesso tempo, grazie al quale l’allievo puo’ trovare, attraverso il corposa sua autocoscienza psichica e integrale e potenziare la sua personalità’, consapevole del fatto che la conoscenza di se stesso risvegli poteri e facoltà’ magnetiche, base di ogni successo materiale.
Naturalmente, in base al principio gia’ enunciato, questo studio di se stessi giova moltissimo al fisico, al corso del sangue, alla respirazione, ai muscoli, alla vita umana e cosi via.
E al benessere del corpo e a quello della mente tendono, pertanto, tutti gli allenamenti e le posizioni dello Yoga, che nel loro insieme costituiscono una ginnastica statica, i cui riflessi, proprio perche’ si propagano oltre la materia, portano a notevoli vantaggi psichici; infatti, essi possono essere di immenso aiuto nei casi in cui si debba sradicare o moderare certe abitudini dannose alla salute, quali i vizi del fumo e dell’alcool.
Inoltre, seguendo alcuni Yogi si può’ prolungare notevolmente la vita umana. L’unica difficolta’, che si frappone a tale realizzazione, consiste nel fatto che i sistemi Yoga presuppongono la conoscenza già acquisita della tecnica, mediante la quale si controllano gli organi interni, normalmente non soggetti alla volontà’.
Riferendosi a tale “dominio” degli organi, tutti gli autori interessati all’argomento menzionano l’esistenza di tecniche segrete, tenute da Yogi di alto sviluppo spirituale i quali sono capaci di applicare a se stessi le forze ricostruttive insite nell’organismo. Per esempio: se un organo si presenta indebolito, gli Yogi si concentrano per un dato periodo di tempo unicamente su di esso, finché il processo di invecchiamento e di malattia non venga arrestato e i tessuti rigenerati. Alcuni, poi, applicano, a questo fine, il metodo del sonno letargico volontario, durante il quale si compie nelle profondità dell’organismo uno stupefacente lavorio di completo restauro integrale. Tutte queste tecniche permangono, però, gelosamente segrete e vengono tramandate da maestro a discepolo, con il compito di trasmetterle più tardi a un altro iniziato, in modo che la misteriosa catena non si spezzi, né la millenaria sapienza vada perduta.
Ciò che abbiamo detto sinora non è altro che l’evoluzione storicamente accertata del metodo Yoga; tuttavia la sua nascita è spiegata in India, in modo più poetico, anche da una graziosa leggenda del Dio Shiva e Matsyendra.
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