Yoga Terapeutico

YOGA E IPERTENSIONE. Quinta parte

L’ELIMINAZIONE DEI PROBLEMI MENTALI

I problemi che sembrano impossibili in uno stato mentale sotto tensione diventano piu’ risolvibili con una mente rilassata. I seguenti punti posso essere di aiuto in un processo di rilassamento e andrebbero accompagnati alla pratica:

  • Molte preoccupazioni e ansie sono immaginarie e notevolmente esagerate rispetto alla realtà. Proviamo a coltivare un “centro-presente” e ad essere liberi da agitazioni per il passato o per il futuro. Proprio come riescono a fare i bambini mentre giocano. Se rilassati possiamo cooperare meglio con i problemi  sviluppare piu’ confidenza personale.
  • La mente ha molte riserve di energia del subconscio e inconscio. Può risolvere molti problemi senza la necessità di avere il pensiero al livello della mente conscia. Mettete i dati nella mente, come fareste con un computer, e la risposta arriverà intuitivamente al momento giusto. Questo processo di fiducia lavora con il nostro profondo sé.
  • Quando qualcosa disturba la mente, evitiamo di farci coinvolgere. Meglio assumere l’ atteggiamento di “testimone-osservatore”, che solo analizza  il processo di cosa sta succedendo. Quando riusciamo ad osservare, possiamo dividere noi stessi, da cio’ di cui siamo coinvolti.
  • Accettare se stessi e le proprie sensazioni. Non comparare se stessi con nessun altra persona. Ricordarsi che ognuno ha di certo i suoi talenti. Fare ciò che per noi è naturale.
  • Cercare la felicità dentro di noi. Spesso si cerca al di fuori.
  • Coltivare se stessi. Una volta accettate e realizzate le capacità che sono state soppresse o nascoste per così tanto tempo, correggiamo gli sbagli.
  • Non sentirsi colpevoli per il passato, Shakespeare dice: “quello che è andato e quello che è passato dovrebbe anche essere preoccupazione passata”. Il passato è finito, così imparate dagli sbagli e non ripeteteli. Questo è il modo in cui si può migliorare il passato. Se si tiene il passato nel presente, si resterà infelici. Godete di ogni momento della giornata.
  • Cercare di essere aperti alle persone, anche se non ci piace ciò che vediamo. Ogni persona ha qualcosa da dire e comunque possiamo imparare molto da situazioni difficili.
  • Scoprire le nostre più grandi necessità, attaccamenti, desideri a provare a ridurli per trovare la felicità.

Queste attitudini possono aiutare molto specialmente se accompagnate dalla Pratica.

DESENSIBILIZZAZIONE

A volte abbiamo problemi che riusciamo a vedere chiaramente ma siamo incapaci di rimuoverli, la soluzione del problema ci elude. Cosa possiamo fare ?

Possiamo applicare il buon senso Yogico e la risposta è più facile di quanto si pensi.

Diventare coscienti del problema, delle implicazione nella vita e degli effetti. Possiamo dire a noi stesso: mi preoccupa il fatto di avere un problema, o no? Cerchiamo di essere determinati e non essere coinvolti e colpiti. Questo rimuoverà gli effetti negativi e aiuterà a imparare dall’esperienza. Quando gli effetti sono rimossi il problema di scarica. Dopo esserci rilassati, riportiamo il problema direttamente alla nostra coscienza. Confrontiamolo, osserviamo se c’è della paura, un’ossessione o altro. Visualizziamo la situazione o l’oggetto e cerchiamo di sentirne pienamente l’esperienza. All’inizio l’intensità potrebbe essere forte ma osserviamo gli effetti sulla mente e sul corpo. Assicuriamoci di avere la mente rilassata. In questo modo è possibile rimuovere molti dei problemi che causano un’eccessiva stimolazione del sistema nervoso simpatico e il rilascio di adrenaline le quali producono l’innalzamento della pressione.

 

AUTOSUGGESTIONE (Sankalpa)

É molto potente e molte persone la usano tutti i giorni senza rendersene conto.

È ”quasi morto dal mangiare” – “sapevo sarebbe andata male” – “lui mi fa vomitare”; questo tipo di pensare, apparentemente innocuo, è in realtà negativo e queste suggestioni influiscono la mente subconscia. Ogni azione, pensiero e parola è registrata dalla mente.

L’autosuggestione può anche essere usata per portare coscienza al lavoro della mente. Una volta capito questo meccanismo si può fare molto; che si faccia una suggestione cosciente o incosciente non importa. Il processo continuerà comunque e gli effetti verranno avvertiti. Se inconsciamente non riusciamo a capire che cosa sta succedendo, ma se facciamo suggestione coscientemente saremo in grado di determinare quali effetti sono relazionati a quali cause.

Per diventare responsabile delle proprie azioni si deve realizzare come si crea la propria vita attraverso i propri pensieri. Proviamo quindi a far lavorare i nostri propri pensieri per noi stessi, usando l’autosuggestione. Facendo il Sankalpa usiamo l’autosuggestione per riprogrammare la mente, dopo un po’ di tempo l’intero corpo si  carichera’ di energia positiva. Questa tecnica è meglio usata in stati di Yoga Nidra.

Visualizzate l’attitudine positiva mentale che desiderate sviluppare: “diventerò più cosciente” – “supererò quell’ostacolo”… etc.  Ad esempio, se ci sentiamo provocati, osservare noi stessi e agendo con un coraggio basato pero’ su di una matura comprensione della situazione e’ utile.

DECONDIZIONAMENTO

I problemi mentali esistono a causa dei condizionamenti. Tantissime suggestioni vanno avanti indisturbate fin dalla nostra nascita.  Già dalla gravidanza si è soggetti a condizionamenti a seconda delle reazioni esterne o interne della mamma. Siamo alla mercé del modo in cui la nostra mente è stata ripetutamente condizionata ad agire in certe situazioni.

Queste condizioni sono registrate in circuiti di neuroni nel cervello e anche nella personalità. In un momento ci si potrebbe ritrovare calmi e in un altro momento, poco dopo, emozionalmente provati, perché arrabbiature o depressione hanno acceso un meccanismo mentale che fa si che si agisce in maniera condizionata. Questi circuiti sono stati formati da un’eredità e da un ambiente. Abbiamo imparato queste risposte dai parenti, dagli amici e dalla società, sono tendenze innate (Samskaras) nella profonda personalità.

Il cervello è un fantastico strumento. Ha qualcosa come 15 bilioni di cellule e ogni cellula ha 500.000 connettori. Sebbene sia solo il 2% del peso corporeo, riceve il 17% di sangue e consuma il 10% dell’ossigeno. È fuori dalla comprensione dell’essere umano ancora oggi come funzioni il cervello. Per ottenere un maggior profitto e massimizzare questo computer dobbiamo imparare i meccanismi basici che sono sotto la struttura.

Attraverso la pratica dello Yoga possiamo sviluppare questa consapevolezza. Vanno rimosse per primo le impurità e tutti i programmi non necessari alla mente, per toglierli dal circuito del cervello.

Vanno rimossi i programmi di paura, insicurezza, arrabbiatura, alienazione, e il sentirsi inutile. Dobbiamo diventare consapevoli dei nostri pensieri, idee e credenze e realizzare che sono una parte delle nostre condizioni passate. Siamo solo consapevoli di una piccola frazione dei milioni di bit di informazioni che arrivano al cervello ogni secondo di ogni giorno. L’occhio ha 2milioni di nervi connettori e le orecchie molte migliaia, ma noi siamo coscienti di solo una minima parte delle informazioni che trasportano.

Un bambino affronterà situazioni di panico nello stesso modo in cui ha fatto esperienza con il suo passato, con paura, urlando l’arrabbiatura, ed emozioni negative e il tutto ha ripercussioni sul corpo e sull’alta pressione. Lo Yoga rimuove queste condizioni estendendo la consapevolezza oltre la nostra vita, così che entriamo dentro i nostri motivi, pensieri, credenze e azioni. Come si diventa più coscienti ci sentiremo più spensierati, pacifici con la mente e con i pensieri, percezioni e decisioni piu’ chiare. Si sperimenta una particolare agilità e flessibilità in ogni aspetto della vita, dal movimento fisico, all’abilità di comunicare e rispondere nel modo appropriato alle persone. Si esce dalla percezione del mondo illusorio del passato che ha creato la nostra percezione del mondo attorno a noi e portato verso l’ipertensione.

 

DISTACCO

Quando decondizioniamo la mente la svuotiamo anche di complessi, di neurosi, ecc. La mente dovrebbe rimanere come uno specchio, che riflette ogni situazione chiaramente e che dà la vera risposta senza la nebbia dell’ego, condizionamenti e così via.

Provate ad essere osservatori in ogni circostanza, anche le più tumultuose, frenetiche, agitate o disturbate. Imparerete che non siete quello che fate, che non siamo dottori, cuochi o casalinghe. Siamo qualcosa di abbastanza diverso da quello.

Senza questa attenzione si rimane intrappolati in un ruolo, nella vita. Il corpo e la mente cambiano costantemente. Praticate il distacco e diventerete come gomma, elastici e forti abbastanza per rimbalzare attraverso ogni situazione difficile nella vita, invece di essere delicati come un vetro. Smettere di identificare se stessi con oggetti attorno a noi, ma aumentate l’attenzione per scampare agli effetti della sofferenza e dell’infelicità, sia fisica che mentale e’ un raggiungimento importante nell’auto osservazione.

 

ASANA E PRANAYAMA

Nello Yoga ci sono molte tecniche, praticandole quotidianamente guadagneremo un corpo e una mente sana e apprezzeremo di più la vita. Lo scopo dello Yoga è puramente pratico: cambiare stile di vita e ricevere di più dalla vita.

Una pratica regolare è essenziale. A volte è difficile ma non impossibile. Per curarci dobbiamo davvero volerlo, noi stessi dobbiamo fare il lavoro, nessuno lo farà al posto nostro ed è ora di iniziare. Allo stesso tempo occorre la pazienza, la perseveranza e la non-fretta. Una buona allegoria è quella di una pianta che cresce. Queste pratiche vanno incorporate quotidianamente, sono sicure e porteranno un completo cambiamento.

 

ASANA

Significa un’immobile e confortevole posizione. Sono posture fisiche sia statiche sia dinamiche che sono fondamentali per il relax e tonicità del corpo e della mente.

Non sono come gli esercizi di ginnastica, non dobbiamo vedere l’ASANA come semplicemente una postura fisica bensì come uno stato dell’essere. Praticare correttamente mettendo in congiunzione il respiro con la mente.

Dall’altra parte un esercizio sbagliato, come per la crescita dei muscoli, può aggravare l’ipertensione. Esercizi fisici pesanti stancano il corpo più che donare energia. I muscoli crescono larghi (ipertrofia) e usano più ossigeno. Quando l’ossigeno immagazzinato finisce, per via della tensione degli esercizi duri, i livelli di acido lattico aumentano. Questo può portare a una eccessiva stanchezza. Le ASANA aumentano di poco il volume dei muscoli ma portano efficienza e forza, anche eliminando molto bene l’acido lattico. Il corpo si riposa e si facilita una maggiore ossigenazione, che previene la formazione dell’acido lattico, allo stesso tempo permette più energia perché l’ossigeno da più energia e forza attraverso l’ossidazione del glocusio (zucchero nel sangue).

Lo scopo di molte delle ASANA in Yoga è il rilassamento e la concentrazione in una forma statica. Questo consiste nell’assumere una certa posizione con l’uso di tecniche di respiro.

Le ASANA sono coordinate con il respiro e con il focus mentale.

Vengono fatte in uno stato di totale tranquillità.

Mantenendo una postura statica, il corpo diventa dinamico e ha il tempo di riaggiustare se stesso, di essere allungato, massaggiato, guarito, snodato e rilassato. L’ASANA ci mostra il nostro sconforto e debolezza e mancanza, mentre le performiamo.

La tensione produce disagio nella nostra “realtà-vita”, ma non la percepiamo molto a livello fisico. Durante la pratica delle ASANA sentiamo la strettezza (tensioni) e dolore associato alla tensione come una cosa reale. Lo sentiamo veramente, e fa male! Ci vuole del tempo per rimuovere gradualmente e sistematicamente la tensione, e portare rilassamento ai muscoli. Poi saremo senza più dolori fisici e sperimenteremo il non disagio. Le ASANA rimuovono tensioni mentali ed emozionali. Dopo un po’ di tempo avviene uno sviluppo di un nuovo modello nei bassi centri del cervello armoniosamente integrato con l’alta corteccia, e porta alla buona salute.

Queste sono solo alcune delle importanti differenze tra lo Yoga e normali esercizi fisici.

Praticando le ASANA evolve nel cervello un migliore controllo e coordinazione.

 

CONCLUSIONI

In Shavasana l’attività elettrica, il battito del cuore e il ritmo del respiro sono minimi e il sangue nelle zone periferiche fluisce al massimo. Questo rappresenta il completo stato di relax del corpo e mente, e come tale è raccomandato nel trattamento dell’ipertensione.

Le ASANA ricostituiscono il corpo anche in molte altre maniere. Durante la pratica, il massaggio degli organi interni aiuta a spremere fuori il sangue, permettendo il flusso di quello fresco nei tessuti.

Le ASANA bilanciano il sistema endocrino, e prevengono l’instabilità dell’attività del sistema nervoso e un conseguente eccesso di produzione di adrenalina.

Quando le ghiandole funzionano bene, il metabolismo è perfetto. Attraverso questi effetti anche sulla spina dorsale le ASANA stimolano e aiutano a ribilanciare i Chakra. Le ASANA sono quindi anche esercizi spirituali.

 

PRANAYAMA

PRANA è la forza vitale che pervade tutto il cosmo. È in ogni cosa ed è la bìoenergia che attiva l’organismo umano; è connessa all’aria che respiriamo perché ne è il veicolo e perche’ è la maggior fonte di Prana che riceviamo.

Il PRANA connette la mente e il corpo. YAMA significa “controllo”, e il Pranayama è un gruppo di tecniche per stimolare e bilanciare l’energia vitale.

Attraverso il training Yogico si può diventare coscienti del PRANA e manipolarlo per una migliore salute, controllando in nostro stato mentale e fisico.

Le ASANA rimuovono gradualmente le tensioni accumulate, allungano i muscoli sistematicamente permettendo a noi stessi di manipolare il sistema nervoso attraverso una concentrazione rilassata.

Il respiro e il cuore sono connessi insieme. Quando acceleriamo il respiro, aumentiamo anche i battiti del cuore. Il Pranayama rilassa il metabolismo aumentando l’utilizzo dell’ossigeno nei tessuti. Con ogni respiro c’è un aumento dell’ossigeno e l’espulsione di anidride carbonica, indicando che le cellule lavorano meglio e si purificano meglio.

 

COME LAVORA IL PRANAYAMA

Il sistema cardiovascolare e respiratorio lavorano autonomamente, sebbene possano essere governati individualmente con il volere e la consapevolezza.

In questo link tra cuore e polmoni, il sistema nervoso gioca un ruolo importante sul monitorare la pressione sanguigna e chimica ed assicurare che tutte le funzioni vadano bene. Ogni cambiamento viene captato dai barorecettori per la pressione e i “chemoreceptors” per determinare i livelli di sangue e di anidride carbonica.

Quando qualcosa viene trovato, i segnali vengono mandati attraverso il sistema simpatico o parasimpatico per aumentare o diminuire la velocità del cuore o dei polmoni, e per aggiustare la pressione periferica.

  • Aumento del ratio di respiro, battito del cuore e pressione sanguigna: dolore, stimoli non piacevoli, caduta della pressione periferica, diminuzione della concentrazione di ossigeno, e tensione.
  • Diminuisce il ratio di respiro, battito del cuore e pressione sanguigna: caldo, stimoli piacevoli, massaggi, bagno caldo, molte asana.

Vediamo che il Pranayama, aumentando la concentrazione di ossigeno diminuisce la pressione sanguigna in maniera veloce ed efficente.

Pranayama non è solo un esercizio di respiro.

Possiamo influenzare il metabolismo cellulare e la struttura del sistema nervoso, e facendolo aumentiamo e diminuiamo le energie fino a che non diventano bilanciate.

 

TECNICHE COMBINATE

La medicina riduce la pressione in situazioni acute e lo Yoga la rimuove nel lungo termine. Molte sono le prove che lo Yoga può aiutare il trattamento dell’ipertensione e a ridurre fino ad eliminare le medicine.

L’ipertensione richiede molto tempo prima di manifestarsi. Anche anni. Le Forze non coscenti, hanno modificato il corpo e i circuiti del cervello, fino a creare le giuste situazioni che sfociano nella malattia!.

 

Tratto dai miei studi sui libri della Bihar School.

Il PROSSIMO ARTICOLO intitolato “ KARMA YOGA ” uscira’ il 30 di Marzo.

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