La Pratica delle Asana

HATHA YOGA TRADIZIONALE e GLI 8 PRINCIPI

L’arte scientifica di dominare il corpo fisico attraverso Asana, Bandha e Mudra è il punto di partenza per lo studente di Hatha Yoga.

Un Asana è una postura fisica che produce rilassamento. Un Mudra è un gesto, un movimento o una combinazione di Asana, Bandha e Pranayama che influisce sul flusso della forza vitale, noto come Prana.
Un Bandha è un blocco di energia psico-muscolare che dirige il flusso di energia pranica. Furono praticati dai Siddha, gli antichi maestri dello Yoga per purificare i Nadis (i canali energetici), per eliminare i blocchi energetici, per svegliare e rafforzare i Chakra (centri psico-energetici).

Questo Hatha Yoga è stato sviluppato anche per aumentare gradualmente la trasmissione di energia pranica, nonché per rafforzare il sistema immunitario e mantenere il corpo libero da disturbi funzionali.

L’Hatha Yoga oggi è principalmente associato alla postura fisica. Negli insegnamenti tradizionali dei Siddha, veniva insegnato in aggiunta agli esercizi di respirazione. Le posture aiutano anche a garantire la concentrazione mentale e ad integrare i due principali aspetti della nostra personalità, l’assertivo razionale maschile e il ricettivo intuitivo femminile.

Una mancanza di flessibilità, su un lato del corpo è spesso notata dallo studente iniziale di Yoga. Praticando, questo squilibrio si può eliminare.

La mancanza di flessibilità è associata a blocchi energetici dei Nadi.

È relativamente facile controllare il corpo fisico rispetto al corpo mentale o vitale, poiché questi sono più sottili e meno soggetti all’esercizio della volontà umana. Le posture, Bandhas e Mudras determinano uno stato di rilassamento su tutti e cinque i piani. Massaggiano gli organi interni e le ghiandole e stabilizzando il corpo. Sono efficaci nella prevenzione e nella cura di molte malattie e disturbi funzionali come diabete, condizioni respiratorie e ipertensione, nonché instabilità emotiva. Possono così eliminare una delle fonti più comuni di miseria e cattiva salute dell’umanità. Aiutano anche il corpo fisico a rimanere stabile e confortevole durante la meditazione. Le posture consentono di regolare gli effetti debilitanti dello stress e mantenere l’equilibrio in ogni situazione.
La loro pratica con consapevolezza continua, introduce lo studente alla meditazione.

Tra le migliaia di posture esistenti nell’Hatha Yoga classico circa 18 coprono tutte le parti del corpo in modo efficace ed efficiente e sono complementari agli obiettivi delle altre fasi dello Yoga.
Idealmente dovrebbero essere apprese e praticate prima di apprendere e iniziare con il Pranayama e la Meditazione. Le Asana rimangono una parte importante della pratica per tutta la vita, anche durante le fasi finali dello sviluppo e della trasformazione spirituale.

NELLA PRATICA DELLE POSTURE SI DOVREBBE TENERE SEMPRE CONTO DEI PRINCIPI SEGUENTI:

• 1 • Praticate le posture per grado, evitate di stirare i muscoli andando troppo velocemente verso il vostro limite massimo attuale.
Se raggiungete un punto troppo difficile tornate indietro al limite precedente.
L’abilita’ di raggiungere gradi piu’ difficili si sviluppa gradualmente.
Non c’e’ NULLA DI COMPETITIVO nel fare le Asana.
Non importa affatto il grado di flessibilita’ di un praticante paragonato all’altro, ognuno beneficera’ tanto quanto l’altra persona, cio’ che piu’ conta e’ la pratica regolare e lavorare al meglio secondo le proprie abilita’.

• 2 • Fate le posizioni sempre pari. Ogni posizione ha una controposizione, nella quale i muscoli che erano tesi nella precedente si rilassano nella successiva. Molti dei benefici della prima posa vengono assimilati nella pausa di riposo senza movimento e poi durante la controposa.

• 3 • Mantenete l’attenzione sul respiro. Muovete il respiro durante la posizione, non trattenetelo mai. Usate gli espiri per dirigere il Prana nelle zone del corpo irrigidite e con tensioni. La qualita’ del vostro modo di respirare e movimenti riflettera’ cosa succede nel corpo e nella mente. Il respiro dovrebbe rimanere di pari durata tra in&out, calmo,rilassato e senza suono. Se il respiro dovesse farsi troppo affannoso tornate un poco indietro o addirittura uscite dalla posizione.

• 4 • E’ fondamentale rilassarsi dopo ogni singola postura, in posizione di riposo, senza movimenti, per almeno 30 secondi. Oppure a lungo tanto quanto la durata dell’Asana precedentemente svolta. Il rilassamento è il primo scopo nel fare le posture. L’Asana è un diagramma del corpo- mente che dirige la circolazione del sangue, della linfa e del Prana e muove le tossine verso gli organi di eliminazione. Le Asana seguita dal rilassamento possono offrire notevoli effetti curativi.

• 5 • La maggior parte delle posture ha una fase statica e una fase, nota come “Kriya”, che comporta movimenti lenti, attenti e seguiti attimo per attimo con la mente. Iniziamo con tempi minimi “standard” e una sola ripetizione. Dipende dalla frequenza con cui si pratica. In poche settimane, con lo stesso tempo “standard” possiamo aumentare le ripetizioni fino anche a una dozzina ma sempre intervallate dal riposo. Quando si inizia a migliorare, le ripetizioni diminuiscono ma aumenta il tempo di esecuzione. I movimenti massaggiano gli organi interni e aumentano la circolazione, aiutano l’organismo ad aprirsi lentamente e ad accedere e gestire la continua crescente energia. (Prana).
Piccoli passi progressivi ci consentono di andare lentamente più in profondità verso delle “direzioni” e possono aumentare notevolmente la nostra flessibilità.

• 6 • Concentrati sul corpo fisico, sulle sensazione e tensioni. Rilassa i muscoli non necessari per mantenere la postura in posizione. Fate le posture lentamente e deliberatamente, come “spettatori”. Resta continuamente consapevole del tuo corpo e delle sue reazioni fisiche, mentali ed emotive. Non permettere alla mente di vagare verso un altro oggetto.

• 7 • Ogni giorno praticate almeno due giri di saluto al sole e le Asana assegnate dall’insegnante o almeno alcune. Il mattino e/o la sera prima di aver mangiato e prima di esercizi di Pranayama e Meditazione.

• 8 • Studi clinici hanno dimostrato che le ASANA possono curare il corpo da vari disfunzioni e disordini quando vengono svolte lentamente, gentilmente e con i dovuti intervalli di relax e riposo. Mantenere ogni Asana il tempo “standard” iniziale fino ad aumentare ma senza sforzare eccessivamente. Si può’ anche rimanere nelle posture per lungo tempo per trattare delle condizioni particolari o per rilasciare profonde tensioni. Se il corpo inizia a tremare allentate leggermente. Il goal e’ nel tempo di mantenere la posizione con facilita’.

•Potete riuscire un po’ alla volta a restare fermi durante i riposi. Osservate cosa fate nelle Asana = azione. Poi osservate cosa fate nel riposo = immobilita’. Movimento & Non Movimento. Fermate completamente ogni movimento volontario. La mente, se sotto controllo, puo’ mantenere facilmente il corpo immobile…nulla si muove neanche un singolo muscolo. Cosi si puo’ osservare sempre con maggiore attenzione i piu’ piccoli movimenti volontari a livello fisico e i pensieri a livello mentale e rallentarli. Cosi anche la mente si calma e si affina. Si usa questa tecnica sia con le Asana difficili che con quelle semplici. Allora noterete che non c’e’ differenza nel compiere un Asana difficile o facile..ne tra l’azione e la non azione….. C’e’ solo la presenza.

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